La "Sorveglianza civica" con il metodo di Ivan Cicconi

26 Marzo 2017

Chi ha praticato la sorveglianza civica con enorme competenza per oltre un trentennio in Italia è stato l'ingegner Ivan Cicconi, massimo esperto del sistema degli appalti pubblici, che ha messo i suoi studi generosamente a disposizione di attivisti e Comitati che si oppongono ad opere inutili e imposte. Ivan purtroppo ci ha lasciati.

Nel workshop il percorso "Sorveglianza" è punteggiato di citazioni dagli scritti di Ivan Cicconi, da La storia del futuro di Tangentopoli in avanti, affinché il suo metodo divenga patrimonio condiviso  per sviluppare pubblica consapevolezza e cittadinanza attiva. Alcuni dei suoi saggi sono acquistabili qui.

HANNO SCRITTO, TRA ALTRI, DI IVAN CICCONI

"Accumulava conoscenze ed esperienze, Ivan Cicconi. Ma non erano finalizzate ad aumentare le sue possibilità lavorative o per costruire relazioni. Al contrario Ivan si impadroniva dei meccanismi più reconditi e apparentemente incomprensibili del sistema degli appalti pubblici in Italia e lo dipanava a favore di tutti. Di tutti coloro che non avevano avuto come lui la fortuna di studiare. Era insomma un grande intellettuale divulgatore di idee che aumentavano il livello delle coscienze, che aiutavano a comprendere i meccanismi con cui il paese corrotto degli anni ’90 ha spolpato l’Italia...
Dalla Val di Susa, allo scempio della Quadrilatero che interessava le sue amate Marche, dalla Firenze del tunnel ferroviario inutile, alla follia del Mose, Ivan sarà il punto di riferimento per centinaia di luoghi e migliaia di cittadini. Fino all’altro saggio fondamentale per comprendere l’Italia di oggi, quel Libro nero dell’alta velocità pubblicato nel 2011. Ed è questa l’eredità più bella di un uomo generoso che ha incontrato e amato l’Italia migliore fornendo strumenti per le lotte. Una vita spesa bene quella di Ivan Cicconi."
Paolo Berdini, LA GRANDE OPERA DI IVAN CICCONI
Il Manifesto, 22 febbraio 2017

"Anziché partecipare con competenza e merito al banchetto di appalti e tangenti, combatteva quel sistema con le sue “armi di istruzione di massa”. Convinto che un’efficace difesa della legalità potevano farla solo i movimenti popolari, per quanto piccoli e locali, affidava ogni giorno pezzi del suo sapere a chiunque ne avesse bisogno per scardinare le verità ufficiali."
Giorgio Meletti, IVAN CICCONI, L’ARMA D’ISTRUZIONE DI MASSA
Il Fatto Quotidiano, 21 febbraio 2017

"Ivan Cicconi invitava ... a ripensare addirittura come dovrebbe essere una democrazia, un “governo del popolo”: in mano a questi partiti? “Senza la definizione di regole per la formazione e la gestione dei partiti, qualsiasi riforma elettorale che metta mano alle regole del consenso, o qualsiasi riforma della pubblica amministrazione che detti regole per i tecnici, i politici e i rapporti coi privati, consegnerebbe comunque il governo dei processi a questi partiti indefiniti, che – dentro e grazie al trionfante modello Tav – sono diventati, strutturalmente, catalizzatori di illegalità e ladri di risorse, ladri di democrazia e ladri di futuro: appunto, ladri di tutto.”
Fabio Balocco,  IVAN CICCONI, PERDIAMO CHI PRIMA DI TUTTI CAPÌ CHE IL TAV ERA SOLO UN AFFARE
Il Fatto Quotidiano, 20 febbraio 2017